Dove si dice che…
§ Uscendo dal mercato ittico, per una volta, mi son recato verso Carignano. Era un venerdì, mi ricordo, e il venerdì è il giorno dello stoccafisso. Avevo manipolato solo gamberi e moscardini tutto il mattino, e potevo guardare un merluzzo faccia a faccia. Era buio. Pioveva. Almeno, avrebbe lavato un po’ i cappelli dagli odori e dalla fatica,
§ L’ho incrociata, lì. Una ragazza mora, ma anche mite e esile. Mi ha sorriso, ne sono sicuro. Lei scendeva verso il porto ; io l’incrociai verso San Lorenzo. Voltato. Mi son. Rivoltato. Lei sorrideva sempre. La luce dei vicoli si spense. Ho camminato qualche metro. Rivoltato ancora. Sicuro che mi avrebbe seguito, cambiando via, ma invece no. Tornato indietro, cercandola un bel po’, ma invano. Sempre buio. Come ritrovare una bella persona in quel dedalo di vie cupe, sempre cupe, cupe dappertutto. Ti sembrava che la città si muovesse. Tutte le vie le stesse vie. Poi i negozi cambiavano dalla mattina alla sera, e lì non c’erano magazzini, con facciate ricche e vetrine allestite, ma solo portoni chiusi e griglie grigie, tutti simili. Sono tornato a casa come se un blocco di marmo mi premesse la pancia. Sarebbe stato bello, una ragazza normale. Mica una bagascia.
§ Sarebbe cambiato —